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The Kinks tra MOD e Hard Rock

Alcuni li considerano il primo gruppo hard rock della storia, altri i rivali dei Beatles; altri ancora si sono completamente dimenticati della loro esistenza. A mio giudizio, i Kinks sono un gruppo che avrebbe potuto entrare a far parte del novero degli immortali, ma che all’esame finale ha sempre fallito.
L’omonimo esordio verrà sempre ricordato per il singolo “You Really Got Me”, che rimarrà il più grosso successo del gruppo; a detta di molti questo è il primo pezzo hard rock della storia (solo perché ci hanno fatto la cover i Van Halen?). Come costume del tempo, il disco è farcito di cover, con una particolare attenzione per Bob Dylan, ma quello che di loro propongono rimane più che interessante; il seguito “Kinda Kinks” è l’ottimo seguito; un disco che segue più il rock di stile americano.
I lavori che seguono sono tutto sommato buoni, ma mancano di quella personalità necessaria per il salto di qualità. Nel 1966, però, arriva la prova del nove: abbiamo già visto nelle biografie dei gruppi precedentemente trattati, l’impegno messo dai musicisti in quest’anno per esaltare il movimento artistico del rock; i Kinks erano stati messi un po’ in secondo piano, ma con “Face to Face” arriva la sorpresa: questo è un disco semplicemente fantastico, nettamente il migliore della loro carriera. Il gruppo prende ad avere una propria netta personalità, le canzoni si fanno decisamente più introspettive e impegnate; l’unico difetto dell’album è che è uscito in un momento in cui tutti i big stavano dando il meglio di loro stessi, per questo fu, e tuttora è, ingiustamente sottovalutato.
Arrivato al loro culmine artistico, il gruppo produrrà moltissimi altri album, che non riesco a considerare negativamente, ma se devono essere la cartina tornasole di un gruppo immortale, allora non riescono a raggiungere il risultato sperato.
Più avanti negli anni la band prenderà un suono molto più British tanto che, a mio parere anche più dei Beatles, si possono considerare con 20 anni di anticipo i precursori di quel fenomeno musicale che sarebbe poi stato il Brit pop. Commercialmente il gruppo non riuscì più a raggiungere il successo ottenuto negli anni ’60, e del periodo compreso negli anni ’70 si fanno notare solo per qualche sporadico singolo (uno su tutti “Lola”).
Per quanto riguarda gli ultimi album, quelli un po’ più originali sono, a mio giudizio, “Schoolboys in Disgrace” del 1976, un divertente “concept album” su un bullo, e “Low Budget” del 1979, nel quale il gruppo decide di sperimentare la strada del punk rock.
Le produzioni degli anni ’80 risultano essere un po’ stanche e ripetitive; l’ultimo album da studio è del 1994.
Se non si tratta di una band immortale, ritengo giusto attribuire ai Kinks la loro importanza (devo dire la verità, solo indiretta), per lo sviluppo dell’hard rock e, più avanti (molto più direttamente) per il brit pop. Non sono diventati immortali, ma non ci sono andati poi neanche così lontani.

Fonte foto by Fanclub_-_The_Kinks_2.png: VARAderivative work: I.M.S. (Fanclub_-_The_Kinks_2.png) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons